Nonostante le divergenze degli ultimi tempi, per le amministrative ci riprovano e tentano le primarie congiunte.
Pd e M5S ancora insieme un po’ per forza un po’ per riprovarci in vista delle politiche e alle amministrative c’è anche un altro esperimento. I due partiti per la prima volta hanno organizzato primarie congiunte. Anche le modalità saranno frutto della loro unione, su piattaforma online, come Movimento vuole, ma anche in 30 gazebo.
A fine luglio partirà la votazione online e i 30 gazebo nelle città più importanti per le regionali in Sicilia. La regione che ha provocato più dissidi tra il centrodestra, mette d’accordo il centrosinistra. Le primarie unitarie saranno una prova generale per le regioni assai più complesse di Lazio e Lombardia nel 2023 quando si voterà per le regionali l’anno prossimo, anno delle politiche inoltre.
La decisione è quasi definitiva ma questo cambio di passo tra i due partiti che vede un progressivo disgelo è per il segretario dem un segnale incoraggiante. “E’ chiaro che se andasse bene si potrebbe replicare” dicono dal Pd. Questo però è da valutare caso per caso, dicono dall’entourage di Conte. “Ogni realtà territoriale va per conto proprio. Non c’è un automatismo.”
Pd-M5S tentano l’elezione congiunta, si replicherà?
Non c’è nessuna certezza, quindi, che le primarie congiunte tra Pd e M5S si replichino, né per le prossime regionali, né per le politiche. Sembra un segnale distensivo anche se non tutti sono d’accordo con questa scelta, né da una parte né dall’altra. Se all’interno del Pd c’è chi scalpita per abbandonare la zavorra dei grillini che continuano ad opporsi al governo rischiando di trascinare giù anche i dem, anche nel Movimento c’è chi mal sopporta questa faticosa alleanza.
Sembra quasi un’alleanza di comodo, conveniente per entrambi che se le cose si mettono male sanno di avere l’uno i numero – più che il supporto – dell’altro. Consapevoli che separati non possono mai vincere. Il prossimo autunno sarà quindi l’esperimento della Sicilia, quando si voterà per le regionali mentre a giugno si aspetta l’esito dell’esperimento di Rieti.